Le navi e la navigazione
I Vichinghi furono un grande popolo di navigatori, esperti nella costruzione d’imbarcazioni innovative e nella navigazione negli ostili mari del nord.
Le imbarcazioni vichinghe che fossero navi mercantili, o da guerra, erano costruite con le medesime caratteristiche: le assi di costruzione rivettate, la chiglia alta, un unico albero con una grande vela quadrata, un timone laterale e lo scafo simmetrico con poppa e prua uguali così da poter manovrare la nave in entrambe le direzioni senza doverla ruotare. La facilità con cui queste navi si potevano muovere e guidare rappresentava un ottimo vantaggio in un mare ostile, colmo d’iceberg e lastre di ghiaccio. Gli scafi delle navi vichinghe erano ricoperti con pelli animali incatramate per renderli impermeabili ed erano costruiti con assi sovrapposte collegate le une alle altre; in tal modo era possibile realizzare una superficie esterna solida e leggera ed era sufficiente un telaio interno meno pesante rispetto alle imbarcazioni Europee dell’epoca. Tale costruzione creava un effetto aliscafo, con il movimento veloce in acqua, lo scafo si sollevava verso l'esterno, riducendo la resistenza e aumentando ulteriormente la velocità. Oltre a essere più veloci, queste navi leggere, potevano essere agevolmente trasportate sulla terra ferma (per esempio sulla striscia di terra fra due fiumi). |
Si pensa che la chiglia dei vascelli vichinghi fosse conservata generazione dopo generazione e che la nave venisse ricostruita intorno ad essa, per una questione mitologico-religiosa e per il fatto che riutilizzare una chiglia in buone condizioni portava un risparmio di tempo e denaro. In generale, una tipica nave da 22 metri avrebbe richiesto per la sua costruzione 11 alberi del diametro di circa 90 cm, più un alto albero che potesse fungere da timone.
In tutti i tipi d’imbarcazione vichinga a bordo erano sempre presenti un’ancora di ferro e gli strumenti di navigazione quali una primitiva forma di astrolabio e le “Pietre del sole”, (immagini qui di fianco) usate nei giorni nuvolosi per individuare la posizione dell’astro e orientarsi. Si pensa che i marinai vichinghi divennero relativamente esperti nel giudicare la velocità e la direzione del vento, conoscevano le correnti e sapevano individuare i momenti di alta e bassa marea, inoltre erano in grado di orientarsi per mezzo delle stelle utilizzate anche per tracciare le rotte. Secondo le leggente i navigatori vichinghi erano soliti portare a bordo dei corvi in gabbia, usati nel caso in cui si fossero smarriti. Questi animali sarebbero stati in grado di ritrovare la terra ferma guidando l’imbarcazione e il suo equipaggio alla salvezza. Le tecniche di navigazione vichinghe non erano molto complesse e si basavano per lo più sulla fortuna e il coraggio.
In tutti i tipi d’imbarcazione vichinga a bordo erano sempre presenti un’ancora di ferro e gli strumenti di navigazione quali una primitiva forma di astrolabio e le “Pietre del sole”, (immagini qui di fianco) usate nei giorni nuvolosi per individuare la posizione dell’astro e orientarsi. Si pensa che i marinai vichinghi divennero relativamente esperti nel giudicare la velocità e la direzione del vento, conoscevano le correnti e sapevano individuare i momenti di alta e bassa marea, inoltre erano in grado di orientarsi per mezzo delle stelle utilizzate anche per tracciare le rotte. Secondo le leggente i navigatori vichinghi erano soliti portare a bordo dei corvi in gabbia, usati nel caso in cui si fossero smarriti. Questi animali sarebbero stati in grado di ritrovare la terra ferma guidando l’imbarcazione e il suo equipaggio alla salvezza. Le tecniche di navigazione vichinghe non erano molto complesse e si basavano per lo più sulla fortuna e il coraggio.
Drakkar e Knarr
Le navi da guerra, i Drakkar, (immagini in alto a destra) erano un po' più strette delle navi commerciali, gli Knarr, e avevano un numero maggiore di remi per aumentarne la velocità. I rematori non avevano sedili particolari, ma si sedevano semplicemente sulle travi che formavano l'intelaiatura interna della barca o sulle casse presenti a bordo. Di norma, i buchi dei remi erano ricoperti da dischi di legno, a cui, in caso di spedizioni particolarmente pericolose, venivano appesi anche gli scudi per fornire un’ulteriore protezione dagli attacchi. La vela quadrata vichinga misurava solitamente intorno ai 30metri quadrati. Sulla prua dei Drakkar veniva intagliata una testa di drago o di serpente con lo scopo di proteggere la nave dai mostri marini, presenti nella mitologia norrena, e di spaventare i nemici. Esisteva una tipologia molto comune di Drakkar chiamata Snekke progettata per la navigazione tra i fiordi in quanto perfetta per i viaggi in acque poco profonde. La Snekke era una piccola imbarcazione lunga circa 17 metri e larga 2,5 metri che poteva trasportare un equipaggio di circa 25 uomini. Il Drakkar più grande ritrovato fin ora misura 35 metri di lunghezza e fu scoperto a Roskilde in Danimarca.
Le navi mercantili, gli Knarr, (immagini qui di fianco) erano utilizzate per il trasporto di merci quali l’avorio di tricheco, la lana, il legname, il pellame, gli schiavi, il miele e le armi. A volte venivano utilizzate anche come navi da rifornimento per i mercanti e i guerrieri duranti i loro viaggi nel Mar Baltico e nel Mar Mediterraneo. Le rotte abituali degli Knarr comprendevano l’Islanda, la Groenlandia, le Isole Britanniche e l’Europa continentale. Queste imbarcazioni avevano una carena più corta e larga rispetto ai Drakkar e quindi una maggior possibilità di carico, di conseguenza raggiungevano una velocità di spostamento minore alle navi da guerra. L’equipaggio era generalmente composto da 8-10 uomini. |
|
La vita in viaggio
Prima
della partenza di ogni spedizione gli abitanti dell’intero villaggio
contribuivano alla preparazione del viaggio. Le navi venivano rinforzate
ed equipaggiate con l’aiuto di tutti.
Se la rotta portava l’equipaggio a viaggiare in prossimità della costa, gli uomini ne approfittavano, e di sera scendevano a terra per mangiare cibi cotti e selvaggina, il fuoco per ovvi motivi era vietato sulle imbarcazioni. I marinai dormivano in sacchi di pelle chiamati Hudfat che di giorno contenevano i loro effetti personali quali le armi, i boccali e l’armatura. Il cibo veniva conservato attraverso l'affumicamento o grazie al sale che permetteva a carne e pesce di resistere anche per un mese senza marcire. Gli uomini a bordo bevevano prevalentemente acqua o birra, a volte venivano trasportate anche scorte di latte.
Se la rotta portava l’equipaggio a viaggiare in prossimità della costa, gli uomini ne approfittavano, e di sera scendevano a terra per mangiare cibi cotti e selvaggina, il fuoco per ovvi motivi era vietato sulle imbarcazioni. I marinai dormivano in sacchi di pelle chiamati Hudfat che di giorno contenevano i loro effetti personali quali le armi, i boccali e l’armatura. Il cibo veniva conservato attraverso l'affumicamento o grazie al sale che permetteva a carne e pesce di resistere anche per un mese senza marcire. Gli uomini a bordo bevevano prevalentemente acqua o birra, a volte venivano trasportate anche scorte di latte.